venerdì 15 febbraio 2008

Cominciamo col togliere i rami secchi.

Oggi più che mai si levano alti i cori di utenti della strada, specie dei motociclisti, avverso i sistemi di controllo della velocità con i sistemi autovelox e laser. Sembra che ormai, ed è cosa risaputa e di cui parlano anche i mass media, molti comuni aggiustano i loro traballanti bilanci con le entrate derivanti da questi sistemi di controllo. Facciamo attenzione, l’utente della strada non chiede l’abolizione di questi sistemi, e questo dev’essere chiaro, ma si augura che gli stessi vengano utilizzati in maniera corretta ed al preciso scopo di prevenire e non solo punire.

Per questo occorre che gli autovelox vengano installati in luoghi dove veramente la eccessiva velocità può dimostrarsi pericolosa per la particolare situazione del territorio che la strada attraversa.

Mettere un limite di velocità di 50 chilometri l’ora in un centro abitato sta bene a tutti, ma posizionarlo su una strada nazionale, in un rettifilo di oltre un chilometro dove non vi sono nè abitazioni nè crocevia o strade intersecanti mi sembra veramente assurdo. Sono limiti di velocità che forse andavano bene una quarantina di anni fa quando un’auto che andava a 100 all’ora ti metteva addosso un’apprensione paurosa, e che i 50-60 potevano già rappresentare una velocità di crociera. Non certo oggi che i 100 all’ora si toccano con una vettura media inserendo già la seconda marcia. Come si può pretendere ai tempi odierni, di percorrere un rettifilo interminabile stando con il contachilometri che punta sui 50?

E’ naturale che un autovelox installato in quel tratto di strada farà una strage di chiunque vi passi, portando nelle casse del comune che lo gestisce un bel gruzzolo. Ma vi sono inoltre dei casi di segnaletica veramente assurdi. Cartelli segnanti velocità di 30 chilometri l’ora lasciati lì dopo lavori di rifacimento della sede stradale eseguiti anni prima. Cosa succede se si monta un autovelox dopo quel cartello? Altro caso strano ed anche abbastanza frequente è l’avvicendarsi di cartelli segnalanti limiti di velocità che variano nell’arco di un centinaio di metri. Del tipo: 40 all’ora (in un rettifilo) e dopo 100 metri si passa con un cartello che ne indica 70, senza che nulla sia variato.

Cosa è cambiato nell’arco di questo breve spazio? Poi nello stesso rettifilo dopo alcune centinaia di metri ricompare il cartello che indica la discesa a 50. Niente traverse, niente incroci, niente pericoli. Anche in questo caso, piazzando un autovelox dopo il cartello dei 50, sono multe assicurate.

Allora cominciamo col togliere queste segnaletiche poste in luoghi dove non hanno senso d'essere e togliamo anche quelli dimenticati lì da tempo, che sembra non diano fastidio a nessuno, ma che possono sempre fare comodo quando più avanti c’è un bell’autovelox che ti aspetta.



Carmelo Solarino
Due Ruote nel Web

http://www.dueruotenelweb.blogspot.com/

1 commento:

Anonimo ha detto...

perfetto hai detto giusto
tony