Il termine omologazione,
dalla lingua
greca homologos (ομόλογος), traducibile come "convenzione"
[1],
si usa in vari campi per unificare tra loro oggetti precedentemente differenti
o per garantire che un prodotto sia corrispondente ad un campione depositato
quale modello o in generale a delle specifiche tecniche spesso definite
all'interno di
standard
o normative.
Uno degli
usi è ad esempio quello di "omologare" tra di loro vari titoli di
studio all'interno di una o più nazioni; in Italia il termine viene perlopiù
associato al campo dei
veicoli, ma può essere esteso col medesimo significato
generale ad altri ambiti di produzione quali ad esempio l'
elettronica.
La procedura
con la quale l'autorità di omologazione certifica che un tipo di veicolo,
sistema, componente o unità tecnica è conforme alle pertinenti disposizioni
amministrative e prescrizioni tecniche
Omologo Che è
simile, che corrisponde a un altro, che ha caratteristiche identiche
Debitamente dal dizionario Hoepli Secondo il merito, secondo giustizia oltre a nel
modo dovuto
Omologare: dal dizionario Treccani.it = Conforme a una legge
Visto il termine OMOLOGO ,
omologato significa che un determinato oggetto ha le caratteristiche identiche di altro
oggetto definito campione, e nel momento in cui
tutti gli omologhi debbono fare riferimento al campione e se quest’ultimo, per legge deve essere nel
modo dovuto, ovvero: rispettoso
delle leggi, ecco che il termine omologato,
singolarmente non avrebbe alcun valore ma deve essere accompagnato dal
termine debitamente
Perchè "debitamente"? semplice e cercherò ulteriormente di farmi capire, una risma di carta composta di 500 fogli, ciascuno foglio è omologo dell'altro e qualunque di esso potrebe essere il campione omologato, qualora tale carta fosse sempre ad esempio trattata con materiali nocivi vietati dalla legge ecco che il campione deve essere debitamente omologato, perchè è ad esso che si deve fare riferimento cosa che invece non sarebbe necessaria in quei paesi ove tale materia non fosse vietata per legge
Nel caso di un’apparecchiatura elettronica e nella
fattispecie un’autovelox , quello
effettivamente utilizzato deve essere un omologo del campione (depositato) come prescritto dall’art 142
comma 6 del C.d.S. ( Per la determinazione dell'osservanza dei limiti di
velocità sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate, anche
per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati,
nonché le registrazioni del cronotachigrafo e i documenti relativi ai percorsi
autostradali, come precisato dal regolamento)
In conclusione: Il modello effettivamente utilizzato deve essere conforme al campione
debitamente omologato (art. 142 comma 6
del C.d.S.), e l’autocertificazione emessa dal costruttore per concessione prevista dall’art 192 comma 8
del reg di esec. del C.d.S. relativamente al l’apparato effettivamente
utilizzato ed identificato mediante un numero di matricola, non basta
riporti l’indicazione di conformità al campione depositato o
approvato, in quanto a comprovare tale generica ed incompleta dichiarazione
occorrerebbe alla comprova, anche il certificato (Decreto) relativo al campione
debitamente omologato, diversamente la dichiarazione per non essere supportata
dal decreto, deve contenere la tassativa indicazione che l’apparato effettivamente utilizzato è conforme al campione debitamente
omologato, e per la quale il costruttore se ne assume le responsabilità
civili e penali di eventuali false attestazione, ed è solo in questo caso che
l’onere della prova che detto apparato non sia debitamente omologato, ricade
sul ricorrente, la quale potrà esibire il decreto relativo attestante il
contrario.