venerdì 26 ottobre 2012

treccani omologato




Il termine omologazione, dalla lingua greca homologos (ομόλογος), traducibile come "convenzione"[1], si usa in vari campi per unificare tra loro oggetti precedentemente differenti o per garantire che un prodotto sia corrispondente ad un campione depositato quale modello o in generale a delle specifiche tecniche spesso definite all'interno di standard o normative.
Uno degli usi è ad esempio quello di "omologare" tra di loro vari titoli di studio all'interno di una o più nazioni; in Italia il termine viene perlopiù associato al campo dei veicoli, ma può essere esteso col medesimo significato generale ad altri ambiti di produzione quali ad esempio l'elettronica.
La procedura con la quale l'autorità di omologazione certifica che un tipo di veicolo, sistema, componente o unità tecnica è conforme alle pertinenti disposizioni amministrative e prescrizioni tecniche
Omologo  Che è simile, che corrisponde a un altro, che ha caratteristiche identiche
Debitamente dal dizionario Hoepli Secondo il merito, secondo giustizia oltre a nel modo dovuto
Omologare: dal dizionario Treccani.it  =   Conforme a una legge
Visto il termine OMOLOGO ,  omologato significa che un determinato oggetto  ha le caratteristiche identiche di altro oggetto definito campione, e nel momento in cui  tutti gli omologhi debbono fare riferimento al campione  e se quest’ultimo, per legge deve essere nel modo dovuto, ovvero:  rispettoso delle leggi, ecco che il termine omologato,  singolarmente non avrebbe alcun valore ma deve essere accompagnato dal termine debitamente 
Perchè "debitamente"? semplice  e cercherò ulteriormente di farmi capire, una risma di carta composta di 500 fogli, ciascuno foglio è omologo dell'altro e qualunque di esso potrebe essere il campione omologato, qualora tale carta fosse sempre ad esempio trattata con materiali nocivi vietati dalla legge ecco che il campione deve essere debitamente omologato, perchè è ad esso che si deve fare riferimento cosa che invece non sarebbe necessaria in quei paesi ove tale materia non fosse vietata per legge
Nel caso di un’apparecchiatura elettronica e nella fattispecie  un’autovelox , quello effettivamente utilizzato deve essere un omologo del campione  (depositato) come prescritto dall’art 142 comma 6 del C.d.S. ( Per la determinazione dell'osservanza dei limiti di velocità sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate, anche per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati, nonché le registrazioni del cronotachigrafo e i documenti relativi ai percorsi autostradali, come precisato dal regolamento)
In conclusione: Il modello effettivamente utilizzato deve essere conforme al campione debitamente omologato (art.  142 comma 6 del C.d.S.), e l’autocertificazione emessa dal costruttore  per concessione prevista dall’art 192 comma 8 del reg di esec. del C.d.S. relativamente al l’apparato effettivamente utilizzato ed identificato mediante un numero di matricola, non basta  riporti  l’indicazione  di conformità al campione depositato o approvato, in quanto a comprovare tale generica ed incompleta dichiarazione occorrerebbe alla comprova, anche il certificato (Decreto) relativo al campione debitamente omologato, diversamente la dichiarazione per non essere supportata dal decreto, deve contenere la tassativa indicazione che l’apparato effettivamente utilizzato è conforme al campione debitamente omologato, e per la quale il costruttore se ne assume le responsabilità civili e penali di eventuali false attestazione, ed è solo in questo caso che l’onere della prova che detto apparato non sia debitamente omologato, ricade sul ricorrente, la quale potrà esibire il decreto relativo attestante il contrario.